Un'idea per la mia città

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ManSardo
view post Posted on 5/3/2009, 21:51




Per chi abita a Cagliari, quella dell'Ospedale Marino è una vicenda dolorosa e vergognosa.
Colonia estiva durante il Ventennio, l'imponente edificio posto in riva alla spiaggia del Poetto è diventato successivamente presidio ospedaliero sino al 1988, anno del trasferimento di tutti i reparti in un ex hotel poco distante, dal lato opposto del lungomare.
Da allora, la struttura giace nel più completo degrado.
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Lo stato di abbandono dell'ex Marino è una ferita aperta nel litorale.
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Nessuna ipotesi progettuale di recupero dell'edificio ha ancora ottenuto le necessarie autorizzazioni.
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Eppure in questi anni sono state avanzate diverse proposte.
Pare scartata l'ipotesi di trasformare il vecchio ospedale in un centro benessere. Invece, a mio parere, sembrerebbe la sua naturale destinazione. In ogni caso, una soluzione più dignitosa rispetto all'attuale tristissimo declino.
 
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parduledda
view post Posted on 6/3/2009, 12:01




Hai ragione mansardo, quel rudere non è bello a vedersi, piuttosto un centro benessere, o un centro polivante per gli anziani, magari con l'ausilio del comune.
 
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.pierlu.
view post Posted on 7/3/2009, 08:03




Il mio parere è che vada abbattuto. La struttura non è sana, probabilmente tutta l'area dovrebbe essere bonificata e, una volta ripulito lo sfacelo, si potrà realizzare una struttura idonea all'ex litorale più bello d'Italia.
Mi piace molto ciò che è stato realizzato alla prima fermata: strutture in legno, eleganti, poco invasive, niente cemento e tutto smontabile o quasi.
 
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ManSardo
view post Posted on 7/3/2009, 08:47




CITAZIONE (.pierlu. @ 7/3/2009, 08:03)
Il mio parere è che vada abbattuto. La struttura non è sana, probabilmente tutta l'area dovrebbe essere bonificata e, una volta ripulito lo sfacelo, si potrà realizzare una struttura idonea all'ex litorale più bello d'Italia.
Mi piace molto ciò che è stato realizzato alla prima fermata: strutture in legno, eleganti, poco invasive, niente cemento e tutto smontabile o quasi.

Posso capire il tuo punto di vista, ma - tralasciando gli aspetti architettonici che, a quanto pare, non sono così irrilevanti - sottovaluti il fatto che radere al suolo significa non poter più costruire.
La ristrutturazione, invece, è consentita.
 
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.pierlu.
view post Posted on 7/3/2009, 13:10




Non lo sapevo. Motivazione?
 
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view post Posted on 7/3/2009, 13:34
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Legge salvacoste tra le altre
 
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.pierlu.
view post Posted on 7/3/2009, 14:12




Cioè...se uno ha una casa e per un qualsiasi motivo decide di buttarla giù e rifarla più moderna o ecologica...non ha più diritto di edificare? Ma chi è che ha fatto una legge così stupida? :woot:
Se avevo 100 metri cubi dovrò rispettare i 100 metri cubi! :blink:
 
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.Erika
view post Posted on 7/3/2009, 14:26




Art. 4
Interventi ammissibili

1. Il divieto di cui all’articolo 3 della presente legge non si applica:

a) agli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico, di restauro e di ristrutturazione che non alterino lo stato dei luoghi, il profilo esteriore, la volumetria degli edifici, la destinazione d’uso ed il numero delle unità immobiliari. E’ altresì consentita la realizzazione di eventuali volumi tecnici di modesta entità, strettamente funzionali alle opere e comunque tali da non alterare lo stato dei luoghi;

A Milano non c'è la legge salvacoste, per definizione, ma ho visto di recente un "restauro conservativo" di fronte a casa mia.
Peccato non aver fotografato.
Un palazzo sede dell'Helen Curtis è stato completamente smantellato.
E quando dico smantellato intendo che era rimasta la sola struttura in cemento armato, ben fatta, non c'è che dire, visto che sulle solette del primo e secondo piano ci passeggiavano con delle pesantissime ruspe.
Poi l'immobile è stato rifatto. Niente a che vedere con il precedente, dal giorno alla notte, anzi, dalla notte al giorno.
Bellissimo, architettonicamente.
Ma chiamarlo restauro conservativo....
Da voi si potrebbe fare la stessa cosa, credo.
 
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melisenda2
view post Posted on 7/3/2009, 15:14




Una proposta... tra le altre.

Sono per un buon restauro dell'edificio, sia dal punto di vista strutturale che architettonico.
La struttura, una volta restaurata, potrebbe essere utilizzata come centro diurno e di riabilitazione per anziani.
Nonnini e nonnine potrebbero trovare compagnia e assistenza per diverse ore al giorno in un luogo piacevole alla vista, tranquillo, arioso e assistito da personale qualificato.












 
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.Erika
view post Posted on 7/3/2009, 16:13




Tra l'altro, da un punto di vista architettonico, la struttura non è affatto disprezzabile.
Ha un suo perché.
 
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ManSardo
view post Posted on 12/3/2009, 11:45




Mi allontano, ma non troppo, da Cagliari.

La centrale ENEL di S. Caterina si trova lungo la strada che porta da S. Giovanni Suergiu a S.Antioco, nel Sulcis Iglesiente.
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E’ stata in attività dal 1939 al 1980. Da 30 anni è in stato di completo abbandono così come tutta la vasta area circostante.
E’ una struttura imponente e robustissima (notare le dimensioni dell’uomo indicato dalla freccia). Si potrebbe realizzare un centro polifunzionale per congressi, manifestazioni, mostre, avvenimenti sportivi, culturali, ristorazione.
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Demolirla sarebbe una follia. Con i costi attuali sarebbe impensabile ricostruire un edificio del genere con la stessa solidità e ampiezza. L’unica strada è la ristrutturazione.
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Tutta la zona occupata dagli impianti potrebbe essere destinata a campi sportivi, locali all’aperto e, naturalmente, parcheggi.
La presenza di un canale navigabile (vedi foto dal satellite) permetterebbe inoltre di realizzare un porticciolo turistico senza l’onere di nuovi scavi.
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La valorizzazione di tutta l’area, in una zona così strategica, creerebbe tanti nuovi posti di lavoro e darebbe una scossa positiva all’economia di un territorio ai limiti del collasso, che, ancora oggi, vorrebbe aggrapparsi alle buste paga dell’EurAllumina per sopravvivere e non decide di puntare decisamente sul turismo.
 
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.Erika
view post Posted on 12/3/2009, 21:10




Un esempio classico di architettura razionalista fascista, destinata a durare nei secoli. E sta durando, a quanto pare.
La riconversione che proponi sarebbe di certo auspicable.
Non conoscendo i luoghi me la sono andata a cercare su google.
Tra l'altro esiste già una specie di diga foranea che protegge dal maestrale. Sarebbe un attimo farci un porticciolo.
Qualcuno dovrebbe investirci capitali. Chi hai in mente?.
Centro congressi?
Ti racconto un episodio che mi è stato riferito da persona molto affidable e che riguarda Olbia (Io quella zona conosco.)
Si parla di trasferire la zona industriale, che come saprai è deturpante, e proprio in riva al mare.
Da qualche anno Olbia, da paesone di casupole, ha qualche ambizione da città balneare.
Qualche opera, molto costosa, ma di un certo pregio, è stata fatta.
Dunque, si parla di arretrare la zona industriale e, al suo posto di costruire un mega centro congresi.
Ci sono gli investitori.
Manca l'ok della regione.
La regione non autorizza e propone di costruire lo stesso centro congressi al sud.
La Gallura è ormai ricca, al sud c'è maggior fame di lavoro.
Risultato: gli investitiri hanno fatto le valigie e si sono defilati.
 
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ManSardo
view post Posted on 13/3/2009, 08:19




CITAZIONE (.Erika @ 12/3/2009, 21:10)
Un esempio classico di architettura razionalista fascista, destinata a durare nei secoli. E sta durando, a quanto pare.

Ci puoi contare.
CITAZIONE
La riconversione che proponi sarebbe di certo auspicable.
Non conoscendo i luoghi me la sono andata a cercare su google.
Tra l'altro esiste già una specie di diga foranea che protegge dal maestrale. Sarebbe un attimo farci un porticciolo.
Qualcuno dovrebbe investirci capitali. Chi hai in mente?.

Non ne ho idea, non è il mio campo, ma credo che un appalto-concorso per riqualificare l'area possa aggiudicarselo soltanto un'ATI (Associazione Temporanea di Imprese), perchè gli interventi da realizzare sono tanti e di diversa natura.
Spero che chiunque ci possa metter mano dia lavoro ai sardi: nei cantieri, nella gestione, nella manutenzione e nell'indotto.
CITAZIONE
Centro congressi?
Ti racconto un episodio che mi è stato riferito da persona molto affidable e che riguarda Olbia (Io quella zona conosco.)
Si parla di trasferire la zona industriale, che come saprai è deturpante, e proprio in riva al mare. Da qualche anno Olbia, da paesone di casupole, ha qualche ambizione da città balneare. Qualche opera, molto costosa, ma di un certo pregio, è stata fatta.
Dunque, si parla di arretrare la zona industriale e, al suo posto di costruire un mega centro congressi. Ci sono gli investitori. Manca l'ok della regione.
La regione non autorizza e propone di costruire lo stesso centro congressi al sud.
La Gallura è ormai ricca, al sud c'è maggior fame di lavoro.
Risultato: gli investitori hanno fatto le valigie e si sono defilati.

Non mi sorprende. A volte sembra che lo facciamo apposta a scoraggiare buone idee e capitali o a sprecare risorse. Vedi Centro congressi costruito vicino a Capo Caccia.
L'interesse per il sud Sardegna lo si valuta anche per la tempestività con cui si è intervenuti nel sito sulcitano che ho segnalato. Inerzia assoluta, inettitudine e incapacità. Ma con fiero orgoglio, vero motore dell'economia sarda.
Dopo, anche molto dopo, siamo molto bravi a piangerci addosso e a battere cassa. Però in nome della sardità, ottima varecchina per coscienze unte e incrostate.
 
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ManSardo
view post Posted on 30/1/2010, 08:57




Passano gli anni, ma nessuno pensa di recuperare e riqualificare i due siti di cui abbiamo parlato.
Questo dimostra tante cose.
Dimostra, per esempio, che non c'è la vera volontà di uscire dalla crisi con degli investimenti concreti (e attuabilissimi), ma piuttosto si preferisce una flebo ogni tanto a un settore agonizzante da più di un decennio (la chimica) e destinato a chiudere. I sindacati, in tutto questo, hanno gravissime responsabilità.
Dimostra anche che i nostri politici locali sono una massa indistinta di cialtroni, senza differenza di colore e ideologia (anzi, schieramento. Le ideologie non esistono più, soppiantate dalle convenienze), per i quali non solo non vale la pena scannarsi in infinite discussioni, ma non è pensabile sprecare un bit in più di questo spazio.
 
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.pierlu.
view post Posted on 30/1/2010, 09:21




I contributi per le attività vanno a finire nel grande pozzo senza fondo della chimica. Le idee mirate all'ecologico, alla cultura o al turismo raccolgono briciole. I decisori sono purtroppo condizionati dai grandi gruppi che impongono la politica economica e noi...osserviamo impotenti ciò che piove dal cielo. Che dire del Riva? La scuola elementare più bella di Cagliari, ridotta a edificio fatiscente e inutilizzato? E' possibile che a nessuno sia venuta l'idea di mettere su un museo? una scuola alberghiera? un'accademia d'arte? Cosa blocca le iniziative?
 
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19 replies since 5/3/2009, 21:51   543 views
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