La musica nel terzo millennio

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ManSardo
view post Posted on 31/3/2009, 21:32




Ieri ho letto che ha chiuso i battenti uno storico negozio di dischi di Bologna, Nannucci.
Ho comprato spesso da Nannucci, vendeva anche per corrispondenza e spediva a casa un catalogo fornitissimo e molto conveniente.
Facevo gli ordini insieme ad altri amici. Acquistando più di 10 articoli non si pagavano spese postali.
Era un colosso, Nannucci. Se si è arreso anche lui, significa che ormai i dischi non li compra proprio più nessuno.

La progressiva scomparsa dei grandi distributori di cd sembra inarrestabile ed è l'ennesimo sintomo di quanto stiano cambiando il mondo della musica e il nostro approccio all'ascolto.

L'avvento del computer e, soprattutto, di internet ci sta influenzando in modo pesantissimo e crescente.

Un nuovo brano ormai si ascolta su Youtube e un cd si scarica quasi in anteprima. Raramente si compra.
Un cd vergine può contenere circa 150 canzoni in formato mp3 di media durata, cioè più o meno 10 cd musicali.
Non parliamo dell'i-pod.

La musica si ascolta sempre più per strada (a piedi o in auto) e sempre meno nell'impianto stereo di casa. E' in corso una mutazione delle nostre abitudini quotidiane e la musica non poteva essere esente, complice ovviamente anche la sconfinata disponibilità di risorse tecnologiche ormai alla portata di chiunque.
Il fenomeno è inarrestabile, la diffusione musicale incontrollata (e pressochè gratuita) ha tracimato e non saranno le minacce di multe a impedire che occupi nuovi spazi.

L'industria musicale tradizionale rischia il collasso se non si rinnova, se non inventa qualcosa. Purtroppo i primi a farne le spese saranno gli emergenti, che avranno sempre maggiori difficoltà a trovare qualcuno disposto a finanziarne gli esordi.
 
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.pierlu.
view post Posted on 1/4/2009, 07:20




La concezione del tempo lineare, caratteristica attuale che ha sostituito già da qualche secolo la visione del tempo ciclico, cioè quello che vede gli eventi che si ripetono ciclicamente, ritornerà.
Abbigliamento, generi musicali, pittura, gioielli, auto...chiedono a gran voce il ritorno delle "mode" del passato. Alle feste si ballano i brani degli anni '50, se non quelli di inizio XX secolo, e credo che le riflessioni di Mansardo siano allarmanti ma non definitive.
Vedo un futuro musicale fatto di feste in piazza con strumenti musicali "veri" e cantanti "veri" che poco hanno a che fare con i campionatori e gli artifizi da studio. Oggi un Dj si occupa di bombardare i malcapitati giovani in pista e i cantanti della domenica riescono a fare cose strabilianti con le magie inventate dalla tecnologia dei campionatori...ma tutto ciò finirà.
Ci sarà un ritorno al teatro, alle bande musicali che suoneranno dal vivo in piccoli locali che consentiranno agli ascoltatori di gustare una Fender e un Marshall che riscaldano l'ambiente accompagnando un ugola che si rifiuta di essere contaminata da suoni artificiali.
La musica è una forma d'arte...ci sarà un ritorno all'arte del passato.
Oggi ascoltiamo Mozart o Chopin, domani ascolteremo Sting, Miles Davis e il blues dei mostri sacri degli anni '60. Ne sono certo.
 
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ManSardo
view post Posted on 2/4/2009, 17:22




Pierlu, vorrei avere le tue certezze...
 
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.pierlu.
view post Posted on 2/4/2009, 20:40




Anche io... :D
 
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aristarco314
view post Posted on 2/4/2009, 23:04




Ricordate il passaggio graduale fra il "33 giri" ed il "cd"? Quel periodo lo vissi in prima persona perchè ero un accanito compratore di tutto ciò che fosse inerente la musica.
Privilegiavo senza condizioni la "Casa del disco", nei portici di Via Roma. Quando torno a Cagliari ed entro a curiosare, viene una certa malinconia: il negozio, prima frequentatissimo, è sempre quasi completamente privo di clienti.
Acquistavo tutti generi: leggera, folk, classica, molto melodramma, rock.
Ricordo che fui uno degli ultimi, forse, ad accettare il cd. Per motivi sentimentali.

Se quasi tutti i distributori chiudono non credo che sia da colpevolizzare il tramonto o meno di un genere musicale. Come si è detto, la causa va ricercata nel cosiddetto "progresso". Per esempio gli "mp3", ma più in generale l'avvento di Internet ha prodotto, per essere brevi e sintetici, la possibilità di ottenere qualunque tipo di musica gratis. E si hanno gratuitamente, come sappiamo, anche altri prodotti commerciali che esulano dalla musica.

Qual è quindi l'avvenire dei prodotti musicali? Più in generale: qual è e quale sarà l'avvenire della musica? Quale genere di musica apprezzeranno le prossime generazioni?

Percepisco il pessimismo di Mansardo. Pierluigi ha scritta una previsione che non ho ben compreso. Se ho interpretato bene, lui ritiene che un domani scomparirà per esempio la musica di Mozart e ritorneremo agli anni sessanta.
Dissento nel modo più categorico da questa (per me terribile) interpretazione del futuro musicale. La trovo addirittura sorprendente.

Voglio fare un telegrafico confronto col Cinema. Escludo nel modo più assoluto che fra un secolo Charlie Chaplin sia caduto nel dimenticatoio. Perchè ogni attività umana possiede una propria "origine" che rimane inalterata nel tempo e da cui non si potrà prescindere. E Chaplin, avendo praticamente inventato il modo di intendere "Il cinema", costituirà sempre una pietra di paragone cui riferirsi, specie per le persone che studieranno la materia cinematografica.

Conseguentemente, non potranno mai scomparire i Bach, Beethoven e soprattutto Mozart, ed anche il melodramma, perchè fanno parte della Storia di un particolare genere musicale.
D'altronde, quale persona può affermare che Mozart stia andando nel dimenticatoio? Sarebbe da pazzi solo immaginarlo.

Il genere musicale che piuttosto giudico traballante è proprio quello che ci pervade oggi, con tutta questa serie infinita di cantanti e cantautori.
Un'altra cosa: tutte queste persone famosissime in Italia hanno notorietà all'estero? Vediamo.
Posso fare l'esempio della Finlandia in particolare e della Scandinavia in generale.
Laura Pausini (ho visto anche i cartelloni) arriva in Finlandia a maggio. Terrà tre concerti nelle più importanti città. Ho fatto una piccola indagine: praticamente non la conosce nessuno. Sono andato nel più importante negozio di musica (Anttila) della cittadina dove risiedo. C'era fra centinaia di altri anche un cd della Pausini. Ho chiesto se i suoi cd si vendono. Risposta negativa.
Se non sbaglio, in Italia Pausini è quasi una dea, nel suo genere.
E' un po' più famoso, ma non tanto, Eros Ramazzotti.
Vasco Rossi, Bennato, Daniele, Jovanotti, Nannini......non li conosce nessuno.

Tornando al discorso precedente: quando è morto Pavarotti, probabilmente ne hanno parlato più qui in Finlandia che in Italia. Il giorno successivo alla sua scomparsa gli dedicarono una trasmissione nell'ora di punta nella prima rete televisiva nazionale. Notizia consolante, a parer mio.

Tornando quindi a quale musica sopravviverà nel futuro, e considerando che ormai la musica la si può avere gratis, secondo me in campo mondiale verrà spazzata via tutta questa serie di cantautori nostrani usa e getta (alla Vasco Rossi, tanto per intenderci, che a me, a costo di scandalizzare molti, non è mai piaciuto e anzi trovo ridicolo e volgare. De gustibus...).
Chi sopravviverà? In Italia, io penso e soprattutto spero che verranno ricordati per tantissimo tempo Fabrizio de Andrè, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, perchè essi esulano dalla propria e vera musica, rappresentando le loro melodie anche la "poesia", e quindi un genere duraturo.

In campo mondiale, credo e spero che rimarranno inossidabili ed eterni i due grandi protagonisti del ventesimo secolo, ovvero Elvis Presley e i Beatles, per il semplice motivo che essi hanno creato un genere musicale in cui si sono immediatamente riconosciuti tutti gli amanti musicali del mondo intero, senza distinzione di razza, religione e quant'altro. Non deve quindi sorprendere se in molti conservatori vengono studiate alcune canzoni dei Beatles.

Una speranza: che il tempo elimini senza pietà tutta questa "zavorra" musicale che ci circonda e infesta.
Sono fiducioso: il tempo è un giudico impietoso, severo, ma onesto e imparziale.
Di sicuro, e tutti siamo d'accordo, la buona musica non scomparirà mai.
E quindi Mozart sarà eterno, con mia somma soddisfazione e gaudio. :D :D :D

Tuoni e fulmini a chi me lo tocca! :woot: :woot: :woot:


aristarco-mario
 
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Pensiero Libero
view post Posted on 3/4/2009, 01:22




Sono un'abbonato SKY per cinema e musica pay,senza contare le news e i canali d'informazione internazionali che sono nell'ordine di
centinaia e quanto leggo su diversi cantautori e cantanti italiani,non mi risulta affatto che all'estero siano tutti o quasi degli illustrissimi
sconosciuti,perchè basta sintonizzarsi sulla 5 Europe della Antenne 2 francese,che ti compare,sopratutto di sabato,o la domenica dopo
le 14 un'ospite cantante dell'Italia e proprio la Pausini e Bocelli sono tra i richiestissimi dai gallici.
Forse il Grande Nord,o quantomeno qualche staterello come la Finlandia,esiste quest'anomalia che non si riscontra negli altri tre staterelli
del Baltico dove la canzone italiana è molto richiesta.
Questo di vedere l'Italia con i binocoli focalizzati a dei pregiudizi,svaluta non di poco personaggi che sono delle vere icone del nostro
Paese.
E Pavarotti ha avuto pari merito con la sua morte in Italia come nel resto del mondo.

Edited by james-t-kirk - 3/4/2009, 08:55
 
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ManSardo
view post Posted on 10/4/2009, 09:07




Federico Fellini, pochi anni prima della sua scomparsa, parlò del suo tormentato rapporto con la musica nel corso di una lunga chiacchierata radiofonica.
Dalla registrazione originale ho estrapolato i passaggi più significativi.


“La musica è proprio misteriosa per me. Ne rimango affascinato e impaurito.
Fin da ragazzino mi ha sempre fatto sprofondare in una dimensione di profonda malinconia, mi restituisce ad una condizione animalesca, quasi canina. Mi metterei a ululare di malinconia. Mi devo difendere. A meno che non lavori. Ecco, se lavoro posso far tutto, il lavoro diventa un grande scafandro, una protezione. Sennò, la musica mi aggredisce.
Probabilmente è perché ti restituisce il peso, la miserabilità della tua situazione, con questo continuo ricatto di alludere a qualche cosa di più perfetto, di più armonioso, qualcosa dalla quale sembra che tu debba essere escluso. Insomma, è ricattatoria.
Io ho fatto dire a un mio personaggio La musica dovrebbe essere proibita per legge.
Perché quattro note, una nota seguita da un’altra, una piccola pausa e una terza nota, devono strangolarti di emozione? A cosa allude? Di cosa parla?
Perché la musica ha questa immediatezza, ti consegna a lei completamente?
Stravinskij diceva che non si può dire niente della musica perché è vicina a Dio. Al di là del misticismo, la frase di Stravinskij è da condividere.
Io guardo i musicisti con una forma di ammirazione un po’ stupefatta: mi sembrano un po’ come gli astronauti, i palombari o quelli che si espongono a radiazioni pericolose.
A meno che non debba lavorare, la musica la evito, perché credo che bussi a una porta che uno preferisce tener chiusa. E’ il veicolo che porta alla stanza segreta.
I musicisti sono come coraggiosissimi argonauti che riescono ad andare là dove la maggior parte della gente si rifiuta di andare."

"Nino (Nino Rota, il compositore delle colonne sonore di molti suoi film) non poteva fare musica tutto il giorno. Un altro aspetto sacerdotale o comunque iniziatico. Aveva un paio d’ore vere, dove entrava in contatto con quella parte di se stesso che abitava in questo mondo della musica, dove forse i motivi erano già pronti. E ciò accadeva verso il tramonto.
Nino i miei film non li vedeva. Non li aveva mai visti. Perché Nino aveva una prerogativa tipica degli angeli e dei neonati: ancora prima che si spegnesse completamente la luce della sala, si addormentava.
Certe volte ho proprio controllato, ho visto che c’era ancora un riverbero delle lampade intorno alla sala, ancora un lucore tenuissimo, e Nino aveva già l’occhio chiuso. Si svegliava a tratti e diceva, per esempio, Bello quell’albero, dove l’hai trovato?
A parte il fatto che non c’era nessun albero...
Alla fine mi diceva Allora, quando cominciamo? Ma lo sai che ho dormito tutto il tempo?
Me n’ero accorto perché aveva anche un lieve ronfare. A Nino però bastava che io ne parlassi un po’. I miei discorsi, poi, non erano tanto riferiti al film quanto al sentimento che volevo esprimere in una certa sequenza.
Una volta Bernstein, rispondendo a una domanda sull’essenza della musica, disse una cosa che mi parve geniale: l’ineluttabilità. Quella nota, quello spazio, quell’altra nota, l’allusione a una terza nota, che non può essere che quella e soltanto quella, fra un milione di combinazioni, soltanto quelle tre note, con quella misura e quella distanza, come fosse appunto una costruzione, una cattedrale o una chiesa, dove non puoi mettere un mattone in più o un mattone in meno.
E, infatti, mi ricordo che quando Nino componeva le sue canzoni, che io giudicavo soltanto sul piano delle emozioni che mi provocavano - cioè se mi facevano venire gli occhi lustri o mi mettevano in quello stato d’animo che ti fa balbettare, era il segno che era giusto quello che aveva fatto -, lui mi guardava stupito e mi diceva Che strano, tu giudichi la musica sul piano emotivo. Per un musicista, o almeno per me, non è così.
Ma perché, dicevo, a te cosa fa pensare che questo motivo è giusto?
Per me rispondeva la musica è architettura. Questo motivo che tu trovi bello, io lo trovo giusto perché è architettonicamente composto bene: ha le sue colonne, i suoi basamenti…
Aveva una visione quasi matematica, non giudicava la musica sul piano delle emozioni."

"I miei riferimenti musicali sono gli stessi quattro o cinque da sempre. Io sono convinto che se, alla fine della vita, ci fosse concesso di dire qualcosa, se uno fosse completamente sincero direbbe una canzonetta, come senso di tutta la vita. Me ne accorgo da questi quattro o cinque motivi che torno a trascinarmi appresso e che mi aggrediscono con la stessa commozione, la stessa nostalgia, lo stesso rimpianto.
Ecco, questo fatto del rimpianto. Che cosa ti fa rimpiangere la musica?
E’ una enorme, ambigua e traditrice consolazione.”
 
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ManSardo
view post Posted on 20/4/2009, 19:45




Per la prima volta il fatturato delle esibizioni dal vivo ha superato quello della vendita dei cd.
Può essere la svolta.
I musicisti devono tornare tra la gente, in mezzo al pubblico ed esibirsi dal vivo. Potrebbe essere l'inizio di un ciclo virtuoso. Anche perchè pirateria musicale e download selvaggio con i concerti non possono attecchire.
Chissà che non si stia imboccando la strada giusta. Che poi, a pensarci bene, è un ritorno all'antico.
 
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.pierlu.
view post Posted on 21/4/2009, 08:53




...e dal vivo i campionatori non possono fare "quei" miracoli che in studio sono pane quotidiano, quindi...gli spettacoli live sono solo per musicisti professionisti, con chitarra in mano e voce libera.
 
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ManSardo
view post Posted on 17/1/2010, 19:28




La Sezione Aurea in musica.

Piccola premessa.
Esiste un curioso piccolo numero, che fu dall'antichità correlato con il Sacro, che attrasse l'interesse delle Religioni e di alcune organizzazioni misteriche: Islamismo, Ebraismo, etc, fino alla Massoneria...
Si dice che molti edifici umani siano costruiti secondo i suoi principi geometrici: le Piramidi egizie (forse), il tempio di Osiride, il Partenone di Atene, l'Arco di Costantino e moltissimi altri...
E' un numero piccolo e curioso, che si presenta - spesso quasi nascosto: si deve cercarlo - in molte figure geometriche. Il Pentagono, per eccellenza, alcuni triangoli isosceli ad esso correlato, certi rettangoli ed alcune figure tridimensionali lo contengono.
La famosa sequenza di Fibonacci (0,1,1,2,3,5,8,13,21,34...) è costruita in modo che ciascun numero che la compone, diviso per quello che lo precede, dia esattamente questo piccolo numero (dal 34 in poi, con i suoi decimali).
La disposizione dei semi del Girasole, delle squame dell'Ananas, dei regolarissimi grappoli del Cavolfiore, della ramificazione di molte piante e del disegno dei frattali, segue queste ineffabili regole.
Incommensurabile (che fuori della matematica possiede anche altri significati), è il termine che è stato utilizzato, per definire il rapporto tra le due grandezze che ne determinano l'entità: è la Sezione Aurea, e misura 1,618.
(Grazie a Maurizio per la provvidenziale premessa)

Leggendo qua e là sto scoprendo le varie applicazioni nella musica, dalla costruzione degli strumenti musicali alla composizione e agli arrangiamenti.
In particolare, ho letto che il brano che segue è una scientifica applicazione dei numeri aurei. Non è un caso, direi.



Anzi, pare che i Genesis siano stati dei veri cultori delle proporzioni auree nella fase creativa.
Ho trovato studi serissimi e molto dettagliati che dimostrano l'applicazione della Sezione Aurea alle strutture architettonico-formali della musica in alcuni autori di varie epoche come Debussy e, appunto, i Genesis.
Appare evidente come diversi compositori, pertanto, abbiano affrontato e studiato il problema relativo alle «proporzioni matematiche» delle loro partiture. Ci sono casi nei quali la presenza della Sezione Aurea è chiaramente frutto della volontà del compositore, e non imputabile a semplici coincidenze numeriche o formulazioni inconsce dovute alla sensibilità individuale dell'artista nei confronti delle «proporzioni auree».

E' stato rilevato da alcuni studiosi come la gestione dei parametri relativi allo scorrere del «tempo musicale», posti in relazione alle «proporzioni temporali» di un'opera, comporti spesso, nella fase compositiva, una serie di complicazioni logistiche di non facile risoluzione e il cui superamento, specie ad alti livelli di complessità costruttiva, può avvenire solo ed esclusivamente mediante un consapevole e sapiente progetto architettonico delle strutture formali.
Progetto, che lascerà pur sempre, anche nel più enigmatico e misterioso dei casi, qualche traccia del processo cognitivo matematico-intellettuale ivi presente.

Mi astengo dal riportare le dimostrazioni che ho avuto modo di leggere. Sono molto tecniche e, per me, in gran parte incomprensibili.
Del resto, non sempre è agevole trovare traccia delle proporzioni auree nella musica. Se dal punto di vista pratico, infatti, l'applicazione di proporzioni auree nelle arti visive (pittura e architettura ad esempio) può essere facilmente intuito (ovvero una suddivisione più o meno elaborata dello spazio in porzioni auree), in campo musicale — causa non indifferente il fattore «tempo» — la faccenda risulta assai più complessa.

Ecco un piccolo ma significativo stralcio estrapolato da uno dei siti che ho consultato (www.sectioaurea.com/sectioau....&Musica.htm):

"Torniamo cioè all'inizio del Novecento; e più precisamente a La Cathédrale Engloutie di Claude Debussy (magie e alchimie delle cattedrali!).
L'uso della S.A. nelle opere del compositore francese è stato indagato a fondo, come più volte abbiamo sottolineato, dal musicologo e pianista inglese Roy Howat. Vale la pena però soffermarsi sul famoso preludio pianistico, perché, fra le altre cose, è uno splendido esempio di numerologia applicata alle «proporzioni auree».
Il brano consta di 89 misure organizzate su una segnatura di tempo dall'aspetto sottilmente ambiguo: 6/4 = 3/2. L'interpretazione dell'autore (conservata su rullo di pianola) risulta in contrasto con le indicazioni dell'edizione a stampa (Durand 1910), Debussy suona infatti le 68 btt. “identificabili” con la segnatura 3/2 (btt. 7÷12 e 22÷83) al doppio del tempo iniziale, da cui: 89-68=21; 68:2=34; 34+21=55. Inutile ogni commento, purché si rammentino i termini (8.13.21.34.55.89) della serie di Fibonacci."


Un'ultima curiosità. Parte della struttura interna dell'orecchio (coclea) è sostanzialmente riconducibile ad una spirale logaritmica: curva matematica questa, il cui grado di perfezione geometrico dipende esclusivamente dalle «proporzioni auree» che regolano lo sviluppo delle sue volute. Probabilmente, non è che una coincidenza.
 
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.pierlu.
view post Posted on 17/1/2010, 23:25




Grazie per questo articolo e per...Richard in copertina. ;)
 
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.pierlu.
view post Posted on 24/7/2010, 17:03




...guardate questo bimbo cosa combina con la batteria! Mostruoso!!! Dopo qualche secondo di pubblicità (sigh) inizia lo show.

http://video.tiscali.it/canali/Musica/54767.html
 
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11 replies since 31/3/2009, 21:32   369 views
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