Ricordate il passaggio graduale fra il "33 giri" ed il "cd"? Quel periodo lo vissi in prima persona perchè ero un accanito compratore di tutto ciò che fosse inerente la musica.
Privilegiavo senza condizioni la "Casa del disco", nei portici di Via Roma. Quando torno a Cagliari ed entro a curiosare, viene una certa malinconia: il negozio, prima frequentatissimo, è sempre quasi completamente privo di clienti.
Acquistavo tutti generi: leggera, folk, classica, molto melodramma, rock.
Ricordo che fui uno degli ultimi, forse, ad accettare il cd. Per motivi sentimentali.
Se quasi tutti i distributori chiudono non credo che sia da colpevolizzare il tramonto o meno di un genere musicale. Come si è detto, la causa va ricercata nel cosiddetto "progresso". Per esempio gli "mp3", ma più in generale l'avvento di Internet ha prodotto, per essere brevi e sintetici, la possibilità di ottenere qualunque tipo di musica gratis. E si hanno gratuitamente, come sappiamo, anche altri prodotti commerciali che esulano dalla musica.
Qual è quindi l'avvenire dei prodotti musicali? Più in generale: qual è e quale sarà l'avvenire della musica? Quale genere di musica apprezzeranno le prossime generazioni?
Percepisco il pessimismo di Mansardo. Pierluigi ha scritta una previsione che non ho ben compreso. Se ho interpretato bene, lui ritiene che un domani scomparirà per esempio la musica di Mozart e ritorneremo agli anni sessanta.
Dissento nel modo più categorico da questa (per me terribile) interpretazione del futuro musicale. La trovo addirittura sorprendente.
Voglio fare un telegrafico confronto col Cinema. Escludo nel modo più assoluto che fra un secolo Charlie Chaplin sia caduto nel dimenticatoio. Perchè ogni attività umana possiede una propria "origine" che rimane inalterata nel tempo e da cui non si potrà prescindere. E Chaplin, avendo praticamente inventato il modo di intendere "Il cinema", costituirà sempre una pietra di paragone cui riferirsi, specie per le persone che studieranno la materia cinematografica.
Conseguentemente, non potranno mai scomparire i Bach, Beethoven e soprattutto Mozart, ed anche il melodramma, perchè fanno parte della Storia di un particolare genere musicale.
D'altronde, quale persona può affermare che Mozart stia andando nel dimenticatoio? Sarebbe da pazzi solo immaginarlo.
Il genere musicale che piuttosto giudico traballante è proprio quello che ci pervade oggi, con tutta questa serie infinita di cantanti e cantautori.
Un'altra cosa: tutte queste persone famosissime in Italia hanno notorietà all'estero? Vediamo.
Posso fare l'esempio della Finlandia in particolare e della Scandinavia in generale.
Laura Pausini (ho visto anche i cartelloni) arriva in Finlandia a maggio. Terrà tre concerti nelle più importanti città. Ho fatto una piccola indagine: praticamente non la conosce nessuno. Sono andato nel più importante negozio di musica (Anttila) della cittadina dove risiedo. C'era fra centinaia di altri anche un cd della Pausini. Ho chiesto se i suoi cd si vendono. Risposta negativa.
Se non sbaglio, in Italia Pausini è quasi una dea, nel suo genere.
E' un po' più famoso, ma non tanto, Eros Ramazzotti.
Vasco Rossi, Bennato, Daniele, Jovanotti, Nannini......non li conosce nessuno.
Tornando al discorso precedente: quando è morto Pavarotti, probabilmente ne hanno parlato più qui in Finlandia che in Italia. Il giorno successivo alla sua scomparsa gli dedicarono una trasmissione nell'ora di punta nella prima rete televisiva nazionale. Notizia consolante, a parer mio.
Tornando quindi a quale musica sopravviverà nel futuro, e considerando che ormai la musica la si può avere gratis, secondo me in campo mondiale verrà spazzata via tutta questa serie di cantautori nostrani usa e getta (alla Vasco Rossi, tanto per intenderci, che a me, a costo di scandalizzare molti, non è mai piaciuto e anzi trovo ridicolo e volgare. De gustibus...).
Chi sopravviverà? In Italia, io penso e soprattutto spero che verranno ricordati per tantissimo tempo Fabrizio de Andrè, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, perchè essi esulano dalla propria e vera musica, rappresentando le loro melodie anche la "poesia", e quindi un genere duraturo.
In campo mondiale, credo e spero che rimarranno inossidabili ed eterni i due grandi protagonisti del ventesimo secolo, ovvero Elvis Presley e i Beatles, per il semplice motivo che essi
hanno creato un genere musicale in cui si sono immediatamente riconosciuti tutti gli amanti musicali del mondo intero, senza distinzione di razza, religione e quant'altro. Non deve quindi sorprendere se in molti conservatori vengono studiate alcune canzoni dei Beatles.
Una speranza: che il tempo elimini senza pietà tutta questa "zavorra" musicale che ci circonda e infesta.
Sono fiducioso: il tempo è un giudico impietoso, severo, ma onesto e imparziale.
Di sicuro, e tutti siamo d'accordo, la
buona musica non scomparirà mai.
E quindi Mozart sarà eterno, con mia somma soddisfazione e gaudio.
Tuoni e fulmini a chi me lo tocca!
aristarco-mario